2000 km, forse. Più o meno.
All'incirca. I Km fatti comprese le divagazioni austriache.
160, circa anche qua, gli euro in benza.
85, quelli per l'autostrada.
14, quelli per l'iscrizione al raduno, grazie a Spock che ci ha svelato
il trucco per risparmiare.
13, una più una meno, le soste per fare benzina.
10, sempre euro, devoluti alla causa guzzista.
5, ancora euro, devoluti alla croce rossa..............
4, le panne di un sidecar accoppiato ad una moto di una nota marca
italiana
2, quelle di un sidecar che "Ruski, normal!"
1, anzi 1°, il colpo con cui è sempre partita la Poderosa!
SPOCK:
9 gli euri risparmiati sul ponte in Austria.
10 per la multiproprietà di questo bellissimo aggeggio:
6 le panne di un sidecar accoppiato a una moto di nota marca italiana
(Verrà aperto apposito post sull'argomento)
40 i gradi a cui JS ama dormire la notte
Non si contano le cazzate fatte nonchè quelle dette.
JS:
Sotto le vostre dure scorze, ora so che batte un cuore! Non
dimenticherò mai l'ansia sul volto di Gianluca, né la preoccupazione su
quello di Tony e nemmeno l'ostentata tranquillità apoplettica di Fabio
nonché il vuoto siderale dal viso di Luca.
Mi dispiace per lo spavento che vi siete preso, io sapevo che non c'era
da preoccuparsi, ma voi no.
Cmq (per la curiosità di Pietro soprattutto) calo di pressione
improvviso, accasciamento al centro della fossa di Loh nel medesimo
istante in cui partiva la gara di tiro alla fune, l'ultima cosa che
ricordo è Spock che mi dice "guarda quello lì", un detesco con perizoma
a forma di proboscide e cappello a forma di elefante come unico
indumento, in mezzo alla neve.
Mi sono risvegliato sdraiato, circondato da una torma di volontari del
pronto soccorso, tenuto per mano dall'incantevole dott.sa Zumzumschnell
e da una folla di rompiballe che volevano prodigarsi per salvarmi,
infilandomi in bocca pezzetti di cioccolata e anche una pastiglia di
glucosio mentre i sanitari detschi si incazzavano alquanto per
l'interferenza dei soccorritori Italiani. Il Konsole mi sorrideva
benevolo da una immagine sacra sul carrozzone del vin brulè e io ho
capito che sarei sopravvissuto.
Ho però avuto paura di non farcela, quando i sanitari deteschi con
grande determinazione, mi hanno caricato su una lettiga da guerra
(probabile residuato dell'ultimo conflitto) e mi hanno trasportato
verso il carro infermeria, posto a metà della salita dalla buca di Loh.
Ad ogni passo sentivo un sinistro straaap straaaapp della lacerazione
del telo della lettiga, provavo a dire che la tela stava cedendo, ma i
solerti portantini tedeschi correvano sulla salita come sotto il fuoco
dell'artiglieria sovietica, senza ascoltarmi. Ho pregato che il telo
non si rompesse per il terrore di piombare sulla lastra di neve e
scivolare apelle di leone verso il centro della fossa dove ancora
stazionavano i soccorritori italiani armati di pastiglie di glucosio,
pronti a ficcarmele in gola.
Il telo ha retto e trasportato al carro infermeria della Rot Kreutz,
sono stato denudato dalla dott.sa Zumzumschnell che mi ha applicato
cavi elettrici tipo alternatore (ma questa è un'altra storia) ed è
partito l'elettrocardiogramma da campo. In quel momento è entrato il
feroce dott. Fritz Von Katzzon che ha cominciato a guardare attraverso
il suo monocolo con montatura in osso umano, il tracciato
dell'elettrocardiogramma ed ha cominciato a scuotere la testa, portando
lentamente la mano ad una fondina di cuoio che portava al cinturone; ho
stretto più forte la mano della dott.sa ZumzumSchnell. che ricambiando
la stretta ha guardato il dott. Von Katzzon che aperta la fondina ha
tirato fuori uno stetoscopio! Per un attimo avevo temuto l'atto
umanitario verso il prigioniero Italiano!
Il dott. Von Katzzon mi hauscultava scuotendo le testa, la dott.sa
Zumzumschnell mi guardava negli occhi con i suoi profondi occhioni
azzurri, ho chiesto con voce fioca " there is a problem?. Il dott. Von
Katzzon ha smesso di scuotere la testa e guardandomi ha detto "No!" poi
ha ripreso ascuotere il capo, era affetto da un tic nervoso ma intanto
io mi ero cagato addosso.
Tre secondi dopo ero in piedi sulla porta del carro infermeria, tra le
ovazioni del folto pubblico che nel frattempo si era accalcato sotto la
scaletta di accesso.
Tra la folla urlante ho riconosciuto i volti dei miei amici che
giurererei stessero gridando qualcosa tipo "vaffangrulorg" ma non
capivo bene per il frastuono della folla.
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...cmq voglio bene a tutti i miei amici che sono stati in pensiero per
me e che mi è dispiaciuto mettere in ansia...in ogni caso se si sono
proccupati vuole dire che tutto sommato non sono proprio un cagnaccio!